Disturbo Borderline di Personalità: dopo la diagnosi
Se stai leggendo questo articolo probabilmente ti è stato diagnosticato un Disturbo Borderline di Personalità. E forse sei spaventata o spaventato. Dentro di te potrebbe anche nascere la curiosità di saperne di più e capire cosa puoi fare per stare meglio.
Che cos’è il BPD
Innanzitutto cerchiamo di capire la diagnosi. Il Disturbo Borderline di Personalità è una delle entità diagnostiche più complesse e discusse nel mondo scientifico. In realtà, ad oggi, si è delineato un quadro abbastanza chiaro sulle caratteristiche di questo disturbo e sulle possibili terapie da attuare. Per quanto questo disturbo sia presente anche negli uomini, nelle donne il tasso è del 75% dei casi (APA, 2013). Per questa ragione nel resto dell’articolo mi rivolgerò al femminile, ma anche se sei un uomo i contenuti di ciò che scrivo sono ugualmente validi.
Instabilità
L’immagine che hai di te stessa è impoverita, poco sviluppata o instabile. In più sei molto autocritica e sperimenti sentimenti cronici di vuoto. Provi qualcosa di difficile da descrivere e da gestire e a causa di ciò ti sembra di non provare proprio nulla. Inoltre, in caso di forte stress ti può capire di sentirti fuori dal mondo o letteralmente di sperimentarti fuori dal tuo corpo.
Gli obiettivi sono instabili, i valori cambiano nel tempo insieme alle aspirazioni e ai progetti. Per esempio, da piccola volevi fare la maestra, poi hai cambiato idea e ti immaginavi più come impiegata in una grande azienda, ma pochi anni dopo pensi che forse la vita da food blogger sia quella giusta per te ma non sai più se vuoi vivere nella stessa città, continuare a studiare o lavorare al bar.
Disregolazione emotiva
Riconoscere quello che provi è un’impresa: è rabbia? Tristezza? Delusione? Buh. Sei ipersensibile, è molto facile che le persone dicano cose che ti feriscono e ti offendano. Le tue fragilità ti sembrano enormi e insormontabili.
Relazioni affettive? Un disastro. Per te, infatti, fidarsi dell’altro è davvero difficile e sei costantemente preoccupata che il tuo partner ti possa lasciare o tradire. Passi dal pregarlo di stare sempre con te ad accusarlo per aver guardato o parlato con un’altra.
La rabbia la fa da padrone. Sei sempre arrabbiata, puoi rispondere male, insultare e arrivare a veri e propri scontri fisici. Oppure puoi rompere gli oggetti durante una crisi di rabbia.
Comportamenti a rischio
Non riesci a controllare l’impulsività, per questo motivo metti in atto azioni pericolose per la tua salute o sicurezza: guida spericolata, abuso di alcol e droghe, sesso promiscuo. Se qualcuno ti fa notare che stai correndo dei rischi elevati neghi e sottostimi il pericolo reale.
Se succede qualcosa di triste o pauroso cambi immediatamente umore e provi delle reazioni così intense da essere quasi sproporzionate. Ansia, panico, paura sono cose che sperimenti spesso e temi di crollare e di perdere il controllo. Il futuro ti sembra senza speranza e ti capita di pensare che la vita non valga la pena di essere vissuta. A questi pensieri a volte si accompagnano gesti autolesivi e veri e propri tentativi di suicidio.
La psicoterapia del BPD
Se ti sei riconosciuta in alcuni di questi punti ora ti starai chiedendo cosa devi fare per stare meglio. La psicoterapia è il trattamento consigliato per chi ha questo disturbo, anche se non sarà facile per te costruire e mantenere una relazione di fiducia con il tuo terapeuta. Se ancora non hai iniziato un percorso ti consiglio di cercare uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che abbia esperienza nella Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), sviluppata dalla Linehan proprio per persone con comportamenti suicidari a cui è stato diagnosticato un Disturbo Borderline di Personalità. Questa terapia si basa su una visione dialettica della realtà, per cui la terapia è un equilibrio tra accettazione di se stessi e necessità di cambiamento. Il trattamento si sviluppa in modo modulare e le singole componenti possono essere aggiunte o eliminate in base alle esigenze di ciascun paziente.
In terapia imparerai a…
- Accrescere la capacità individuali migliorando il comportamento;
- Incrementare e mantenere la motivazione nei confronti del proprio cambiamento personale e dell’impegno nel trattamento;
- Generalizzare i cambiamenti che avverranno nel corso del trattamento;
- Aiutare a ristrutturare o cambiare il proprio ambiente, per ottenere supporto e mantenimento degli obiettivi raggiunti.
Terapia farmacologica del BPD
Inoltre, quando necessario lo psicoterapeuta ti può consigliare di vedere anche uno psichiatra che possa prescriverti farmaci adatti alla tua situazione, che ti rendano più facile gestire i momenti difficili e lavorare in terapia.
Per saperne di più
Se vuoi leggere di un caso di Disturbo Borderline che ho trattato con successo con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, clicca qui.
Chiedere aiuto
In conclusione, se ti è stato diagnosticato questo disturbo e vuoi cominciare una psicoterapia di stampo DBT puoi contattarmi qui. Se invece la diagnosi è stata fatta ad un tuo familiare o una cara amica o amico la cosa più importante che puoi fare è consigliare che inizino una psicoterapia. Anche se la personalità non può essere modificata del tutto, una psicoterapia può aiutare a gestire le emozioni, scegliere comportamenti più funzionali e stabilizzare aspetti dell’identità personale.
Come ultimo punto, ma non meno importante, ricorda che chiedere aiuto ad un professionista della salute è un gesto d’amore che fai a te stesso, per vivere una vita migliore.
Bibliografia
- APA – American Psychiatric Association (2013). DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Trad. ital. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
- Linehan, M.M. (2015). DBT® Skills Training Manual Second Edition. New York: The Guilford Press. Traduzione italiana: DBT Skills Training Manuale. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2015.
Talia Urso Psicologa Psicoterapeuta